Questo è il titolo dell’installazione che l’artista francese Benoit Dutour ha realizzato per questo Natale nella Chiesa della Maddalena di Parigi.
Si tratta di una serie di grandi gocce di vetro che, come resina quando cola, hanno “catturato” al loro interno pezzi di foglia d’oro, elementi vegetali, simboli della vita terrena e spirituale. La resina è il sangue dell’albero, esce dalla corteccia come da una ferita e nel suo tragitto ingloba la vita che incontra e ce la restituisce in maniera limpida e cristallizzata, eternata.
Queste gocce ci danno questa sensazione, ma nella trasparenza del vetro, che vuole mostrarci le cose in tutta la loro chiarezza e lucentezza.
Piovono dal cielo, ed è per questo che sembrano lacrime, da un oculo che fa entrare la luce divina in questo spazio a misura d’uomo. Si riflettono anche su degli specchi convessi posti a terra, così che ognuno di noi, vedendo la propria immagine riflessa sia “ridato alla
luce” come un nuovo nato. Questi specchi sono come Gesù, ci mettono in relazione con questa Luce che oggi ci è stata data e nel nostro camminare, anche quando abbiamo gli occhi fissi a terra o lo sguardo a un orizzonte limitato, ci permettono di cogliere la bellezza
che ci sovrasta e, alzando lo sguardo, di vivere un momento di stupore e di contemplazione.
Sono lacrime, certo, ma le lacrime non sono tutte uguali!
Queste sono lacrime di gioia, come quelle che avranno provato Maria e Giuseppe vedendo compiersi questa profezia che era stata loro annunciata e in cui hanno sempre creduto. Le lacrime di gioia sono quelle che ci scendono dagli occhi quando riscopriamo il miracolo della vita compiersi attorno a noi in una nuova nascita o nella ri-nascita vissuta, in tanti modi, da una persona a noi vicina. In questo Natale però, come ogni anno, c’è anche chi soffre, chi combatte, contro la fame, una guerra o una malattia, chi vive la solitudine o lo sconforto. Allora forse non è per tutti Natale, non è facile sentirlo, non sono per tutti lacrime di gioia quelle che sono sgorgate oggi. Quest’opera però ci dice che non sono mai lacrime vuote. Ogni lacrima nasce per un motivo, ha una sua storia, è di fatto un atto liberatorio che dà vita, forma ed espressione alla nostra gioia o al nostro dolore. Queste lacrime contengono diversi elementi, tutti diversi, alcuni molto fragili e sembrano richiamare la fragilità umana…eppure tutte insieme, lacrime di gioia e di dolore, si uniscono, nel cuore del Signore che oggi si manifesta al mondo ma come un bambino, piccolo e indifeso, come ogni essere umano.
Gesù non viene al mondo per esaudire i nostri desideri, per eliminare ogni fatica o sofferenza, viene per starci accanto e affrontarle insieme a noi, anche quando non lo vediamo, non lo sentiamo. L’augurio per questo Natale è che possiamo tutti meravigliarci della vita che nasce in tante forme attorno a noi o, se ci sentiamo schiacciati dalla vita, che possiamo cogliere tra i nostri passi questi specchi che ci invitano ad alzare lo sguardo per accorgerci delle sofferenze di chi ci circonda e dell’amore che ricade sovrabbondante su di noi, nella gioia e nel dolore, anche oggi.
Buon Natale!