Nel cuore dell’estate, quando i nostri occhi sono rivolti verso il cielo, tentando di scorgere luminose stelle cadenti, possiamo intravedere una luce ancora più splendete, una luce che si chiama Maria. La festa di Maria assunta in cielo è una di quelle feste colme di gioia che ci ricorda che “siamo nati e non moriremo mai più”, come disse Chiara Corbella.
La Vergine che varca il cielo è segno sicuro di speranza e ci ricorda che quella è la nostra destinazione.
Il Vangelo di oggi parla di un incontro davvero speciale: quello tra Maria ed Elisabetta, entrambe aspettano un bambino. C’è subito intesa tra loro e tra i due piccoli ancora nel loro grembo: Giovanni esulta di gioia all’arrivo di Gesù nella sua casa.
Oggi si celebra l’amore vero, l’amore di Maria, quello che rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili, che ricolma di beni gli affamati e rimanda i ricchi a mani vuote. La Madre di Dio continua a camminare accanto a noi, anche durante le nostre notti buie e nei deserti della solitudine umana. Anche il Sommo Poeta, durante il suo cammino, si affidò a Maria definendola come “quel fior che sempre invoco”; è Lei che porta all’intera umanità il vero messaggio di speranza, dando prova di un amore attento e premuroso, al punto che Dante la definì “sei di fontana speranza vivace”, quieto ristoro a cui tutti possono attingere con gratitudine.